
La sublussazione rotulea è una condizione patologica molto comune nei soggetti adolescenti, è tra le prime patologie di tipo traumatico come incidenza e prevalenza per questa età, che interessa il ginocchio.
Comunemente la sublussazione rotulea e la lussazione della rotula sono una condizione che colpisce più frequentemente i soggetti di sesso femminile, e possono essere dovute a microtraumatismi ripetuti o ad un singolo evento traumatico di una certa entità.
Quali sono le cause della Sublussazione Rotulea e della Lussazione Rotulea?
Non a caso la patologia descritta è più comune nelle adolescenti: tra i fattori predisponenti si riconoscono infatti una serie di condizioni ascrivibili prevalentemente al sesso femminile, come
- Displasia della troclea femorale
- Ipoplasia della troclea femorale
- Disassamento dell’apparato estensore del ginocchio
- Ipotrofia o ipotonia del quadricipite
- valgismo femoro-rotuleo
- lassità articolare costituzionale
Quali sono i sintomi della Sublussazione Rotulea e della Lussazione Rotulea?
Il quadro clinico è caratteristico: il paziente lamenta dolore durante l’attività fisica, in sede anteriore prevalentemente, con esacerbazione della condizione dolorosa nel salire o scendere le scale, e dopo accosciamenti prolungati o comunque flessioni del ginocchio ripetuti e costanti. A questa sintomatologia, si associa poi la sensazione di instabilità, riferita dal paziente, con scrosci articolari nel movimento, sensazione di blocco articolare ed episodi franchi di lussazione.
Quali sono i sintomi della Sublussazione Rotulea e della Lussazione Rotulea?
Nel corso della visita medica si possono appurare comunemente le seguenti condizioni: riduzione del tono e del trofismo muscolare (comune), dolore alla pressione di rotula, margini rotulei, superficie dei condili femorali (frequente), scrosci articolari o click alla mobilizzazione articolare generalmente completa, ipermobilità della rotula, apprensione del paziente al tentativo di lateralizzare la rotula manualmente.
Un segno clinico utile per la diagnosi è l’angolo Q, formato dalla intersezione tra le linee condotte dalla spina iliaca antero-superiore e dal centro della tuberosità tibiale che si intersecano al centro della rotula.
Normalmente, nel sesso maschile questo angolo è inferiore a 10°, nel sesso femminile è inferiore a 15°. L’aumento di questo angolo si associa ad un incremento delle forze capaci di lateralizzare la rotula lussandola.
Come si diagnostica la Sublussazione Rotulea e la Lussazione Rotulea?
Esami utili nella definizione clinica della malattia sono l’ecografia articolare, utile a verificare processi infiammatori a carico di tendini, muscoli e legamenti in sede, e la radiografia con proiezione assiale della rotula a 30-60° e a 90°. TAC e risonanza magnetica sono da valutare quando alle lussazioni si associano episodi di forte dolore o di blocchi articolari.
Ipoplasia del condilo femorale laterale, displasia della rotula, displasia della troclea femorale, rotula alta, lateralizzazione della tuberosità anteriore, valgismo femoro-rotuleo sono gli elementi che radiologicamente possono confermare la malattia.
Come si cura la Sublussazione Rotulea e la Lussazione Rotulea?
In presenza di esiti di una pregressa lussazione o sublussazione rotulea, bisogna innanzitutto mettere a riposo l’articolazione (balzi, cambi di direzione e corsa vanno evitati), ghiaccio ed anti-infiammatori sono utili in una prima fase se vi sono i segni di una infiammazione; successivamente bisogna attivarsi per “attenuare” i deficit meccanici che hanno favorito l’evento:
- potenziamento generalizzato muscolare degli arti inferiori, in particolari degli estensori del ginocchio;
- potenziamento specifico del vasto mediale e dell’obliquo esterno, per “centrare” la rotula;
- elongazione del legamento rotuleo nel caso di rotula bassa;
- usare scarpe anti-pronazione nel caso di valgismo femoro-rotuleo;
- usare tape rotuleo o ginocchie rotulee come distanziatore della rotula dalle altre strutture cartilaginee, per ridurre gli attriti e le usure.
Nel caso di episodi recidivanti, e resistenti a qualsiasi trattamento conservativo, con forte riduzione della qualità di vita del paziente, gli interventi di correzione chirurgica sono plausibili ma valutati per ogni singolo caso.