L’alitosi, o alito cattivo, è spesso sintomo, spia di situazioni patologiche più o meno gravi e si caratterizza per l’odore sgradevole emesso durante la respirazione; colpisce soggetti di qualsiasi sesso ed età, con risvolti sociali importanti.
Il 25-30% della popolazione ne soffre, e di questa percentuale buona parte non riesce a risolvere il problema.
Le cause di alitosi sono diverse, la più frequente indubbiamente (90% dei casi) riguarda una cattiva igiene orale, con ristagno di residui di cibo tra i denti che batteri responsabili della placca rimaneggiano digerendoli; anche una ridotta idratazione della mucosa orale può contribuire in tal senso all’alitosi. Un alito cattivo può comunque derivare da patologie importanti e dunque può rappresentare una spia importante:
- malattie dell’apparato buccale (carie, ascessi dentari, infezioni della mucosa, gengiviti);
- malattie respiratorie (tonsillite, tracheite, bronchite, sinusite);
- malattie digestive (ernia iatale, gastrite, reflusso gastroesofageo);
- malattie sistemiche (epatiti e cirrosi epatica, diabete, disfunzioni renali come l’insufficienza renale cronica);
- abuso di prodotti che chimicamente favoriscono l’alitosi (alimenti impregnanti come aglio, cipolla, cibi speziati, uso di tabacco, alcool, farmaci).
La diagnosi di alitosi è facile, si “sente”, tuttavia è importante definire la causa della stessa per la risoluzione del problema. Test utili possono essere l’alitometro (dispositivo specifico per la valutazione dell’alitosi), la gascromatografia (serve a rilevare le sostanze presenti nell’alito), il BANA test (serve ad individuare le specie batteriche presenti nel cavo orale).
La terapia si riconduce ad elementi essenziali:
- eliminazione della malattia di base che determina il sintomo alitosi (quando possibile; malattie come la cirrosi sono infatti croniche e dunque cronica sarà l’alitosi; se l’alitosi viene da una carie, il dentista risolverà tutto);
- riduzione dell’assunzione di alimenti che contribuiscono all’alitosi (latte, fomaggio, yogurt, gelato e latticini in genere, cipolle ed aglio, alcool, zucchero, caffè);
- correzione delle concause (aumentare la salivazione con uso di chewing gum che oltre tutto rendono più gradevole con i loro aromi l’alito, aumentare l’attenzione per la igiene orale, lavando i denti con maggiore frequenza e sciacquando la bocca con colluttori dopo i pasti), pulire la lingua con appositi ed economici strumenti ed usare scovolini o filo interdentale per rimuovere depositi di cibo fra i denti, migliorare l’inspirazione attraverso la bocca (respirare cioè senza usar il naso), ridurre uso di fumo di sigarette (ove presente);
- aumento del consumo di frutta e verdura (contengono più fluoro e zinco, utili per i denti) giornaliero;
- in presenza di protesi o dentiere è utile una costante e regolare disinfezione delle stesse;
- detartrasi (pulizia dei denti) regolare almeno due volte l’anno.